Degustare un vino è un processo assai complesso non semplicemente riconducibile ad un’esperienza fisica e sensoriale ma anche cognitiva ed emozionale.
I processi cognitivi sono i processi cerebrali implicati nell’acquisizione e utilizzo delle conoscenze. Si tratta di processi che noi impieghiamo per decifrare i dati sensoriali e riordinarli in categorie in un sistema di classificazione.
Degustare un vino ci permette di immaginare, esprimere giudizi, prendere decisioni e descrivere le nostre percezioni agli altri. Molti di questi processi avvengono del tutto inconsciamente ed automaticamente.
La percezione non può essere considerata come un flusso di informazioni a senso unico.
Una volta percepito uno stimolo si genera un flusso di informazioni ascendenti; ciò entra nella sfera delle conoscenze già memorizzate in precedenza, interagisce con esse ed avrà un processo di elaborazione ed interpretazione, cui segue un flusso cognitivo discendente.
Tutto questo può essere influenzato dallo stato fisiologico del degustatore e dal suo storico formativo ed emozionale. Ciò implica che comunque ogni degustatore ha una sua rappresentazione soggettiva dell’elemento degustato che varia secondo la propria fisiologia, esperienza e formazione.
Il vino è estremamente complesso, molto più sfaccettato rispetto ad altri alimenti, di fronte ad esso il degustatore deve mettere in correlazione dati visivi, olfattivi, gustativi e tattili.